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Sasha Gezalov - una vita all’insegna della solidarietà

04.12.2009

Ðàçäåëû:

Nessun orfanotrofio, neppure il migliore, può sostituire la famiglia, di questo Aleksandr Gezalov è profondamente convinto. Lo sa per esperienza.

Alksandr Gezalov è il presidente dell'associazione "Ravonovesie" che offre aiuto ai bambini orfani, ai ragazzi messi in riformatorio, ai bambini vagabondi; in una parola, a tutti i minori in difficoltà. L'associazione, che quest'anno festeggia il suo decimo anno di vita, è impegnata su molti fronti: ha al suo attivo più di mille bambini dati in adozione, numerose attività poste in essere per il sostegno degli orfani costretti a vivere nelle strutture pubbliche, per la buona riuscita delle adozioni, per la costruzione di chiese e strutture scolastiche, per la pubblicazione di libri, brossures, riviste.

La storia di Aleksandr Gezalov ha inizio nel 1968 quando Sasha viene abbandonato dalla madre in un orfanotrofio. La sua vita è stata fortemente segnata dall'abbandono. Essendo vissuto 16 anni in orfanatrofio, Gezalov sa esattamente cosa significa crescere senza il conforto e il tepore di una famiglia. Tutti gli orfanotrofi sono uguali, secondo Gezalov, perché, per quanto ben organizzati possano essere, gli orfanatrofi non sono in grado di dare ai bambini l'affetto e il tepore di cui necessitano per crescere. La realtà dell'orfanotrofio spinge i bambini a sentirsi privi di speranza e li abitua a fare affidamento sull'assistenza che viene fornita dallo Stato. Il risultato di questo sistema è che il 90% dei ragazzi, una volta usciti dall'orfanotrofio, fanno una brutta fine perché non hanno gli strumenti adeguati per affrontare costruttivamente la realtà. Gezalov racconta infatti di essere uno dei pochi "sopravvissuti" all'uscita dagli istituti. Sasha non solo è stato capace di "farsi" una vita onesta ma dieci anni fa ha preso la decisione di dedicarsi completamente all'aiuto di bambini ed adolescenti in difficoltà e a portare loro conforto fraterno nelle sofferenze che lui stesso ha esperimentato a lungo. Da questa vocazione nasce la scelta di fondare Ravnovesie, sostantivo che significa letteralmente "equilibrio" e che indica come fine dell'associazione il raggiungimento di uno stato di pace, di armonia, grazie ad una giustizia alfine trovata.

Il numero di minori abbandonati in Russia ammonta a circa 730.000. Gli orfanotrofi sono in pessimo stato, le adozioni nazionali sono molto semplici e abbastanza diffuse, ma, siccome alla famiglie non viene offerto alcun sostegno al momento dell'inserimento, il tasso di restituzione è molto alto; perciò il bambino è di nuovo sottoposto alla tristissima esperienza di un secondo abbandono. Le adozioni internazionali, d'altro canto, sono avversate dallo Stato nel tentativo di contrastare la crisi demografica che sta affliggendo la Russia di oggi. La disastrosa situazione attuale non ha però scalfito la volontà di Aleksandr Gezalov di proseguire nella sua missione, sostenuto in ciò anche dalla sua forte fede che lo spinge a credere nella forza del bene.

Per certi versi la storia di Gezalov può essere sintetizzata dalle parole di Rubens Galego, uno scrittore che durante la propria infanzia ha condiviso la sorte di Gezalov: "L'uomo spesso è chiamato ad essere forte e buono.(...) Frequentemente la bontà viene presa per debolezza. Questo è triste. Essere uomo è difficile, molto difficile, ma del tutto possibile. (...) In questo io credo".

Per una prima conoscenza di Ravnovesie, basta consultare il sito http://www.sirotinka.ru/index.html (che ha anche una versione in inglese), per chi volesse saperne di più, si possono leggere le innumerevoli testimonianze pubblicate nella sezione "Letture per lo spirito" dove si coglie la carica straordinariamente umana che contraddistingue l'associazione "Ravnovesie".

Elisa Giambelluca





Elisa Giambelluca